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Che cos’è la
povertà assoluta?

Avere fame e
non avere cibo,
avere freddo e
non potersi riscaldare,
ammalarsi e
non potersi curare

Essere in povertà assoluta significa non avere le risorse sufficienti per affrontare le spese minime necessarie a condurre una vita accettabile. Ad esempio, le spese per il cibo, la casa e la salute.

La povertà assoluta
in Italia è ai
massimi storici

Mai così alta da18anni

1su 10personevivono in povertà assoluta

5.6MLNdi individui hanno bisogno
di aiuto per mangiare

2MLNdi famiglie sono sotto
la soglia di povertà

+20 %persone senza dimora rispetto
all’ultima indagine Istat (2015)

La povertà non è
come te l’aspetti

4 falsi miti da sfatare

Se lavori non muori di fame

Purtroppo avere un lavoro non sempre mette al riparo dalla povertà. In Italia, secondo i dati Eurostat, sono più di 3 milioni i lavoratori e le lavoratrici che vivono in condizioni di povertà assoluta a causa di salari troppo esigui e contratti di lavoro precari.

La fame è un problema dei paesi del terzo mondo

Anche se comunemente associamo la fame ai paesi in via di sviluppo, il problema è diffuso anche in Italia e investe fasce di popolazione sempre più estese. Oggi quasi 1,3 milioni di bambini soffrono la fame e per molti di loro il pranzo consumato alla mensa scolastica è l’unico pasto completo della giornata.

Vivere in strada è una scelta

Le cause che portano una persona a vivere in strada sono molteplici e spesso connesse tra loro: perdita di un lavoro stabile, separazione dal coniuge, dipendenza da alcol e sostanze, problemi di salute fisica e mentale, e altri eventi drammatici che stravolgono la vita. Sostenere che una persona scelga la strada minimizza la complessità del fenomeno e distorce la realtà. La vita in strada è una delle forme più gravi di deprivazione materiale e di esclusione sociale.

I senzatetto rifiutano i centri di accoglienza

C’è chi è da così tanti anni in strada che considera “casa” il proprio giaciglio, e non può pensare di abbandonarlo. Chi è così fragile che non potrebbe vivere stando alle regole di un dormitorio. Chi non ci entra perché vorrebbe dire ammettere, prima di tutto a sé stesso, la difficoltà che sta attraversando. Quando diciamo che i senzatetto rifiutano l’accoglienza, dimentichiamo che sono persone. Ognuna con una storia, motivazioni e bisogni differenti, da ascoltare e comprendere per poter offrire l’aiuto più adeguato.

La povertà non è
per sempre

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